Auto

Dic 02 SUL CORRIERE DI OGGI

di Bianca Carretto

Il grido di allarme che era stato lanciato nei giorni scorsi da tutta la filiera automobilistica italiana, Anfia, Federauto, Unrae, aveva un preciso motivo : dopo un ottobre già negativo ( -0,2%), in novembre il mercato auto, in Italia, ha registrato un meno 8,3%, con 138.405 immatricolazioni che significano un profondo rosso. Sono mancate più di 12.500 unità che confermano, per il 2020, una quota di oltre mezzo milione di auto, prodotte e vendute, in meno, nel nostro Paese. L’ emergenza sanitaria e gli incentivi estivi già da tempo terminati, hanno condizionato il settore, un pilastro fondamentale dell’economia italiana, ( rappresenta il 10% del nostro Pil), che ora deve affrontare il futuro senza certezze e con migliaia di lavoratori in cassa integrazione. Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha osservato che: “Grazie ai brevissimi incentivi della scorsa estate non solo il mercato sembrava essere ripartito, ma erano stati rottamati più di 120 mila veicoli. con un risparmio, per le nostre città, di circa 155 mila tonnellate di CO2 su base annua. Ambiente ed economia hanno dimostrato di poter convivere bene se le manovre sono ben fatte. E’ necessario che identici provvedimenti vengano attivati per il 2021”. La contrazione degli acquisti, a seconda della zona , si è attestata su flessioni variabili fra il 50 e il 70%. Gian Franco Soranna, Direttore Federauto, Federazione italiana concessionari auto, ha messo a fuoco proprio questo aspetto: “Esauriti gli incentivi, il mercato dell’auto è tornato a scendere con un drammatico calo di ordini che, nelle zone più critiche, è arrivato a superare il 70%. Di questo passo, smaltite le immatricolazioni arretrate dovute alle agevolazioni, ci avvieremo a chiudere il 2020 con una flessione del 30% rispetto al 2019. E’ evidente quanto sia necessario un nuovo provvedimento di sostegno alle vendite che, al tempo stesso, consentirebbe di eliminare dalla circolazione auto vecchie, inquinanti e poco sicure. Senza nessun aggravio per i conti dello Stato”. Le vendite a privati sono in effetti salite, a novembre, del 12%, dimostrando che bonus e rottamazione, sono gli elementi efficaci per agevolare nuovi acquisti, anche di vetture con motore ibrido plug-in ( sempre più richiesto) o elettrico puro. Sempre Crisci sottolinea ancora che:” Lo svecchiamento del parco auto non é solo un problema di tipo ambientale, ma avrebbe effetti positivi sulla produzione e sulla distribuzione, salvaguardando l’occupazione ed evitando un consistente calo di gettito per le casse dello Stato.”

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