Auto

Set 02 Sul Corriere di oggi

Oggi inizia un trimestre, il quarto dell’anno, importante per l’industria dell’auto. Il mercato italiano nel mese di agosto ha evidenziato una calma piatta. Le immatricolazioni — secondo i dati del ministero dei Trasporti — sono state 88.801 autovetture, con un calo dello 0,43% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Da inizio anno le auto vendute sono 809.655 (-38,9%). Nel dettaglio, il gruppo Fca ha venduto ad agosto in Italia 20.286 auto, il 2,65% in meno dello stesso mese 2019. La quota di mercato è del 22,84% (-0,52%). Negli 8 mesi il gruppo ha immatricolato 190.075 vetture (-40,9%) con una quota del 23,48% (-0,80%).L’agenzia Jato Dynamics, specializzata in ricerche di mercato, ha comunicato  anche i dati di vendita di auto nuove del Vecchio Continente, di luglio, scese solo del 3,6%,  equivalgono a 1,28 milioni di veicoli. Un miglioramento rispetto ai crolli a due cifre dei mesi precedenti, un risultato ottenuto grazie  alla ripresa del mercato del Regno Unito dopo l’apertura dei concessionari, finito il lockdown e della Francia che ha fatto partire immediatamente gli incentivi governativi ma, in agosto, non appena sono finiti, le vendite sono precipitate  del 20%.Gli aiuti del Governo  sono dunque ancora fondamentali per sostenere il settore,  favorendo i motori benzina e diesel a basse emissioni e per continuare a dare impulso alle  nuove tecnologie ibride ( ormai sono la terza motorizzazione nel nostro Paese) ed elettriche.
Psa, che dovrebbe fondersi entro marzo 2021 con Fca, ha deciso di sviluppare due nuove piattaforme specifiche per essere la base di modelli elettrici. Carlos Tavares, il capo di Psa , ha dichiarato: «Stiamo portando a termine la nostra strategia legata alle architetture, a quelle attuali, polivalenti, ne affiancheremo due dedicate solo a vetture a zero emissioni, costituiranno la nostra forza per il domani». Fca dovrebbe realizzare la nuova Punto elettrica (segmento B) proprio su una di queste basi, verrebbe fabbricata in Polonia dove vengono già assemblate la Peugeot 208 e la Opel Corsa. I sindacati hanno chiesto chiarezza, sostenendo che la piattaforma francese potrebbe essere installata in una fabbrica italiana, così la Punto non dovrebbe essere costretta ad emigrare. Larry Dominique, il ceo di Psa in Nord America, ha confermato di essere concentrato sul ritorno negli Stati Uniti del marchio Peugeot, da dove manca da oltre 30 anni. Un mandato assegnatogli da Tavares che, con o senza fusione con Fca, sta pianificando per il 2023 la commercializzazione del brand iconico. «Stiamo procedendo — ha precisato Dominique ad Automotive News — come se Psa fosse indipendente da qualsiasi altro accordo». I due gruppi devono affrontare ancora gli effetti della pandemia che ha certamente pesato negativamente sui loro bilanci. Sempre Tavares, in una intervista a Bloomberg, ha affermato che i termini dell’accordo tra Fca e Psa dipendono proprio dal valore della ripresa economica. «In questa fase è prematuro discutere dell’argomento — ha detto il manager — dobbiamo prima constatare le conseguenze sulle posizioni di cassa sia di Fca che nostre». Gli analisti ormai sono concordi nell’indicare la variabilità dei termini pianificati della fusione, sottolineando che «non sono scolpiti sulla pietra e potrebbero essere rivisti». Il dividendo programmato di 5,5 miliardi di euro da pagare agli azionisti di Fca costituisce un punto dolente per alcuni investitori francesi che hanno puntualizzato come «anche la pietra può essere friabile».

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