QUELLO CHE HO IMPARATO DA BARBIE, DA TIKTOK E DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PRIMA DI ANDARE IN VACANZA

Barbie salverà il mondo? Di sicuro salverà Gap. Il nuovo CEO Richard Dickson in arrivo da Mattel (considerato l’artefice del sensazionale ritorno di Barbie) è incaricato di salvare un impero da 15 miliardi di dollari. Analizzando il fenomeno si può meglio comprendere come dietro ad ogni progetto debbano esserci menti geniali e manager di talento. Lo storytelling e il saper ricreare un sogno e un’emozione, magari ritrovare icone del passato e farle risplendere anche per le nuove generazioni è sicuramente l’obiettivo di molti brand. Non bastano più i social a creare awareness e stupore. Tutto è ripetitivo, ognuno sponsorizza il suo business, ci si annoia facilmente ed è più facile che si scrolli alla velocità della luce che si memorizzi quanto visto.

Barbie è uscita dalla nostra soffitta ed è entrata nella nostra coscienza collettiva. Questa è l’estate del rosa ancora di più di quando Valentino ci ha proposto il suo pantone. Perchè Barbie è per tutti, basta andare al cinema e sia uomini che donne sono vestiti in pink fluorescente e più vai verso il sud d’Italia più il look si completa. Potrebbe sembrare solo un altro film in franchising di giocattoli, ma la sua ascesa ai media globali e ai colossi del marketing nelle ultime settimane si riverbera con una coraggiosa consapevolezza di sé. Mattel si è presa dei rischi, dando il via libera a una trama che analizza le lotte dell’azienda mentre esplora il più ampio impatto di Barbie sulla società. L’azienda ha mostrato vulnerabilità mettendo in evidenza anche i fallimenti, dai prodotti flop ai debiti fiscali del fondatore. Pensate se nel fashion business si facesse un’ analisi di questo genere! Nessun brand ha mai pensato di tirare fuori i propri difetti o le critiche dei media e rafforzarsi. Se visto in questo contesto Barbie può essere un faro di speranza con un doppio ruolo, sia per l’azienda che per il consumatore.Saper ascoltare il cliente, ascoltare una comunità che cambia e valorizzare il buono e l’autenticità di un sistema che troppo spesso si basa sulla superficialità. Le persone hanno voglia di verità, di conoscere, di sentirsi parte di quello che vivono e che pagano. La comunicazione deve cambiare in un approccio più culturale e meno pubblicitario. In tutti questi cambiamenti di direzione creativa e management vedo un avvicinamento a questa mentalità, un desiderio di tornare alle nostre radici. Ma io sono una romantica…

Proprio per questo non posso non parlare di amore e separazioni. Questa sarà l’estate in cui Harry e Megan si sono presi una pausa di riflessione, in cui Belen e Stefano De Martino vogliono battere il record di Liz Taylor e Richard Burton. Poi ci sono le separazioni professionali, altrettanto dolose, che si vivono esattamente come un amore finito e la domanda più gettonata è “ma dove andrà ora?” che risulta simile a “ma con chi sta ora?”. E da Valentino e Gucci siamo in attesa di nuovi incarichi.

Quest’estate saranno i social ad informarci ? Una delle ultime indagini condotte da Morning Consult, ben il 14% della gen Z utilizza TikTok come motore di ricerca primario e il numero è soltanto destinato a crescere. Nonostante ciò, il percepito della piattaforma a livello globale non è dei migliori, con nazioni come la Francia che stanno sfidando il gigante social a causa della policy sul trattamento dei dati personali. Aggiungendo a questo anche problematiche di diffusione delle fake news, si può comprendere come il sentiment di TikTok, in particolare da chi non fa parte della gen Z ed utilizza il social quotidianamente, non sia positivo.  TikTok, invece, si batte proprio per creare un safe space per i suoi utenti: secondo indagini Nielsen, ben il 64% degli utenti ritiene di poter essere liberamente sé stesso sull’app, e il 56% ritiene di poter pubblicare video che non posterebbe su altri canali social. Proprio per queste ragioni, TikTok ha fatto dell’inclusività, elemento imprescindibile per permettere la self expression, il suo must. Oltre ad essere un tema d’importanza etica, quello dell’inclusività è anche un hot topic rilevante come chiave di lettura per riuscire a comprendere meglio il target della gen Z: secondo la recente indagine Edelman Trust Barometer, ben l’84% dei consumatori tra i 14 e i 17 anni acquista da brand in linea con i propri valori, mentre  già dall’edizione 2020 del Global Diversity & Inclusion Report di Microsoft conosciamo come ben il 70% della gen Z tenda a fidarsi maggiormente di “brand che rappresentano la diversità nella loro comunicazione”.

A proposito di TikTok lo sapete che alla Mondadori ( se ancora frequentate le librerie) esiste un reparto Booktok, i libri più visti sui social e promossi dai book influencers. Ecco qualche titolo: Colleen Hoover, It ends with us. Siamo noi a dire basta , Stefania S., Love me love me. : Cuori magnetici, Erin Doom, Stigma, Holly Jackson, Una brava ragazza è una ragazza morta, Hanya Yanagihara, Una vita come tante, Madeline MillerLa canzone di Achille, Erin Doom, Fabbricante di lacrime, Tillie Cole, Dammi mille baci, Adam Silvera, L’ultima notte della nostra vita, Holly Black, L’erede rapito, Kate Elizabeth Russell, Mia inquieta Vanessa. Ecco spero di avervi dato qualche titolo interessante da leggere sotto l’ombrellone.

Ma anche i podcast ci terranno compagnia in vacanza, specie durante i lunghi viaggi in macchina o in treno. Elisa True Crime, Luca Casadei, Carlo Lucarelli, Daniele Bossari, Marco Maisano, Barbasophia, Alessia Lanza, Tormento, Diego Passoni e Nicola Macchione, Federica Cacciola  sono solo alcuni degli autori che intrattengono su temi vari ( mia figlia Isabella, 16 anni, mi ha aperto il mondo dei gialli con Elisa True Crime che ripercorre i casi di cronaca, in macchina mi tiene sveglia …)

Siamo arrivati alla fine di questo editoriale estivo, vado in vacanza sempre connessa ma spero di dimenticarmi ad un certo punto del cellulare. Non ho programmato post con l’intelligenza artificiale, uso solo l’intelligenza umana (quella che mi è rimasta hahah ) e quindi se qualcuno continuerà a lavorare anche grazie a questo buon per loro. Io ritengo che l’ AI debba servire agli esseri umani per essere più performanti, per aiutarli dove non riescono ad arrivare. Un po’ come un nuovo elettrodomestico che ci permette di avere più tempo per noi e di toglierci qualche lavoro di troppo. Eppure se vi facessi salutare da un messaggio creato da una app vi saluterebbe cosi ” Saluto tutti i lettori per le vacanze estive! Che sia un periodo di relax, divertimento e avventure indimenticabili. Godetevi il sole, esplorate nuovi luoghi e create ricordi preziosi. Buone Vacanze a tutti!”…. Io preferisco mandarvi il mio saluto umano, da chi vive, da chi soffre e si emoziona. Vivete ogni istante, amate e siate gentili. Scegliete voi sempre prima di tutto. Vi voglio bene!

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