Riapre la Gucci Osteria da Massimo Bottura

Riapre la Gucci Osteria da Massimo Bottura di Firenze. Karime López, Chef de Cuisine, presenta un nuovo menù, ricco di richiami a viaggi, tradizioni diverse e alla cucina italiana. Per garantirti un’esperienza culinaria piacevole e sicura, sono state introdotte tutte le misure di prevenzione necessarie.

 

L”ASTEMIA PENTITA LANCIA IL PROGETTO SOLIDALE “BARBERA D’ITALIA”

L”Astemia Pentita, l’innovativa cantina dell’imprenditrice piemontese Sandra Vezza, rende omaggio all’Italia, presentando, in occasione delle celebrazioni per la nascita della Repubblica, il progetto di solidarietà d’impresa “Barbera d’Italia” con un’esclusiva edizione limitata: 1946 bottiglie di Barbera d’Alba Superiore. Il progetto “Barbera d’Italia” nasce con la volontà di sostenere le piccole attività, imprese e botteghe in difficoltà in questo particolare momento. L’intero ricavato delle vendite sarà devoluto alla Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, impegnata in una serie di iniziative a sostegno delle piccole realtà d’impresa del cuneese.

L’attitudine pop che contraddistingue l’identità de L”Astemia Pentita connota anche questa iniziativa benefica, manifestandosi nel design della bottiglia la cui etichetta vede protagonista l’iconica foglia di vite – la stessa che adorna gli spazi della Cantina dedicati alla produzione – in una originale versione tricolore che richiama visivamente i colori dell’Italia.

La Barbera d’Alba Superiore del progetto “Barbera d’Italia” è acquistabile direttamente presso il Wine Shop de L”Astemia Pentita, tramite ordine telefonico e presso enoteche selezionate.

 

LA TAVERNA DEL CAPITANO IN COSTIERA AMALFITANA: SPAGHETTI ALLA NERANO E CAMERA CON VISTA

Il lusso è una cosa semplice. Una camera sull’acqua, la spiaggia di ciottoli su un mare cristallino , un buon piatto di spaghetti .Ovviamente se lo chef è stellato e siamo in Costiera Amalfitana il tutto è  più accattivante, ma alla Taverna del Capitano rimane autentico, tradizionale, vero, come non ci si aspetta in un luogo così famoso per  località come Positano, Amalfi, Ravello, Capri , meta di Vip e  spesso di eccentricità. A Nerano invece si respira aria di famiglia, esattamente quella della famiglia Caputo che da generazioni gestisce il piccolo Hotel con ristorante stellato. Solo 12 camere sulla spiaggia di Marina del Cantone, uno dei luoghi più incantevoli della Costiera .

 

 

Di padre in figlio, dai primi del Novecento sino ad oggi, la famiglia Caputo ha saputo mantenere  un’ospitalità semplice, discreta, e quell’atmosfera intima che rende un luogo Casa . Dal nonno Alfonso al papà Salvatore con la moglie Grazia, sino ad Alfonso due , il figlio, chef stellato Michelin, e poi la sorella Mariella, primo sommelier della Campania e anima di Taverna. E ancora Claudio, suo marito, generoso e inappuntabile direttore di sala, e infine  i loro figli:  Federica, presente a colazione e a cena, all’occasione anche “ bagnina”,  bella e sorridente con i suoi 20 anni, e Fabrizio, 25, insostituibile valletto tuttofare . Un esempio di business familiare che scalda il cuore. Uno degli  ingredienti principali di una vacanza di relax e goduriaassoluti, poiché anche ombrelloni e lettini  sono a pochi metri, sulla spiaggia di ciottoli, davanti al mare turchese, bandiera Blu 2019.

 

 

Per il 2020 ovviamente ci si adegua  “ Gli ombrelloni e i lettini saranno a distanza di sicurezza  – dice Mariella Caputo –  le camere sono ben areate e saranno sanificate ad ogni cambio di cliente , stiamo studiando inoltre percorsi anti contagio e soprattutto il personale sarà preparato, con corsi di formazione,  ad  una perfetta igienizzazione degli ambienti, con le dovute procedure. Per quanto riguarda il ristorante: avere pochi tavoli, ben distanziati,  è sempre stata la nostra filosofia di lavoro, quindi il metro per noi è anche poco … Il menù sarà inviato al cliente sul suo smartphone , in alternativa troverà un codice QR al tavolo, cosi come per la carta dei vini. Stiamo pensando anche a pagamenti touchless “.

 

 

Insomma un microcosmo dove, anche nella difficile estate che ci aspetta , tutto continuerà a girare  alla perfezione nel percorso di pochi gradini . Cosa volere di più ? Magari il molo,  proprio di fronte l’hotel, da dove partono le imbarcazioni che in giornata portano nei luoghi Cult ( quest’anno si immagina meno affollati ) per poi rientrare la sera nella quiete della piccola baia, dove persino Vip come Tom Hanks e Bradley Cooper sono venuti ad assaggiare i famosi “ spaghetti alla Nerano” : zucchine, formaggi locali, basilico, preparati con una tecnica ed una passione che rendono unica questa prelibatezza apprezzata in tutto il mondo . Una prerogativa dello chef Alfonso che gioca tra azzardo e tradizione , un esempio ?  La caffettiera di ricci di mare: aculei al posto del caffè proprio nella moka, il delizioso brodo servirà come tocco finale degli inediti spaghetti aglio e olio che prevedono anche seppia e limone. E per finire in bellezza uno straordinario gelato di melanzane e cioccolato . Un guizzo di audacia che non guasta in un ambiente naturale e semplice, e proprio per questo raro e prezioso.

 

 

 

 

RICETTA: GLI SPAGHETTI ALLA NERANO

 

 

Nel nativo di Nerano, borgo che da Massa Lubrense si spinge fino al mare, pare che scorra sangue né romano né greco, ma longobardo. E che s’agiti in lui uno spirito libero e autonomo, quasi anarchico. La sua è una storia di ribellioni e di guerre d’indipendenza. Contro i Turchi e i Sorrentini, gli Angioini e i Durazzeschi. Infeudati dagli Aragonesi, non si persero i moti di Masaniello (che si diceva nato da queste parti: ma pare che non sia vero) e, quando fu il momento di scegliere, aderirono con entusiasmo alla Repubblica Partenopea del 1799. Infine, il giorno che i francesi di Gioacchino Murat strapparono di nuovo Capri agli Inglesi, tutta la popolazione di Massa, assieme a Murat, si godette dalla scogliera lo spettacolo della battaglia navale e dell’assalto all’isola. Capiti i personaggi? Tuttora gli abitanti di queste parti sono ospitali, ma, come dire?, non si spalancano; vi rivelano anfratti di mare e angoli di limoneti, ma coltivano la serena certezza che la verità non vi sarà mai dischiusa fino in fondo. Forse pensano che non siate in grado di apprezzarla. Eccoli mentre vi allungano il piatto di spaghetti con gli zucchini; vi racconteranno, con un sorriso, che è solo pasta, formaggio e cucuzzielli, ma quel segreto non ve lo sveleranno mai. Una controprova? Chiedete un po’ dove si pesca la pezzogna…

 

 

Un piatto di tradizione tra i pochi ad avere certezza anagrafica: era il 1951 quando uscì dalla cucina sulle palafitte dell’ anziana Maria Grazia a Marina del Cantone. Una ricetta semplice, contadina, con il formaggio dei Monti Lattari (nomen omen), le zucchine cresciute sotto il sole d’estate, il basilico mediterraneo e…il segreto. Quale? Ognuno ha il suo, ma state tranquilli di una cosa: niente uova, niente panna, niente zafferano. Possibile? Sì, Una ricetta che non poteva non essere adottata dall’alta ristorazione che affonda le proprie radici proprio nella cucina di tradizione , nell’orto che si tuffa nel mare, nella notizia di cosa si è pescato in nottata.

 

Le  zucchine dell’orto di famiglia, i residui di un caciocavallo (a capa), insieme a qualche altro formaggio locale (pecorino e caciotta secca, sicuramente non c’era il provolone del monaco, riscoperto solo negli anni Ottanta). L’olio e il sale, il basilico e gli spaghetti (con l’acqua di cottura) appena mantecati in padella completarono gli ingredienti per allestire il piatto da servire al principe Pupetto. Quella sera, probabilmente, è nato lo spaghetto alla Nerano.
Il mistero degli ingredienti che racchiudono tuttora questo piatto alimenta una intricante leggenda che evidentemente suscita fascino e curiosità consolidando la diffusione del piatto stesso

( fonte Luciano Pignataro e Bruno Manfellotto)

 

 

CA’ DEL BOSCO PRESENTA “TROVIAMOCI”, LO SPAZIO IN RETE PER INCONTRARE GLI ESTIMATORI

Ca’ del Bosco sceglie di stare dalla parte dei clienti e offre il proprio palcoscenico ad una selezione di luoghi dell’eccellenza gastronomica italiana che dimostra di voler mantenere la relazione con il consumer attraverso i servizi di delivery, take away e, quando sarà possibile, accogliendolo presso i propri spazi.

Ca’ del Bosco desidera dunque incontrare i suoi estimatori, ecco perché nasce TROVIAMOCI, uno spazio in rete nel sito di Ca’ del Bosco (www.cadelbosco.com/troviamoci) in cui i professionisti dell’ospitalità potranno accompagnare con cura la migliore esperienza di acquisto e di consumo delle loro creazioni insieme ai Vini e Franciacorta di Ca’ del Bosco.

“Ogni anno la Natura ci insegna che la ripartenza è sempre un lavoro di squadra. Ca’ del Bosco ritiene indispensabile fare squadra con il mondo dell’Ho.Re.Ca. e ribadire agli occhi del consumatore finale lo straordinario ruolo che i professionisti del cibo e del vino – e, in senso generale, dell’ospitalità – hanno nella promozione e nell’accrescimento della cultura enogastronomica, della ricchezza e della diversità dei nostri territori” racconta Dante Bonacina, direttore commerciale di Ca’ del Bosco, artefice del progetto.

Conclude Maurizio Zanella, Presidente di Ca’ del Bosco: “E’ altresì indispensabile fare rete, unire le forze e sostenere insieme un comparto dell’economia che più di molti altri potrà essere volano della ripresa, un valore che, unito alla straordinaria capacità italiana di regalare convivialità, fonda l’unicità del nostro Paese agli occhi del mondo”.

 

“Chef Senza Corona”, arriva il contest online di ricette

Sette chef donne hanno deciso di uscire dall’inerzia e di lanciare un’iniziativa divertente e appassionante, che terrà compagnia nei prossimi giorni: Chef Senza Corona. Un corso di cucina online, con videoricette, che è anche un contest, una sfida per tutti. Per i lettori, che provano a fare tesoro dell’esperienza di cuoche professioniste, e per le chef, che escono dall’isolamento domiciliare e tornano a fare quello che sanno fare meglio.

Le chef sono Barbara Agosti – Eggs e Zum (Roma); Anastasia Paris – Hotel Le Gole (Celano – Aquila);  Alessandra Ruggeri – L’Osteria della Trippa (Roma); Ornella De Felice – Coromandel (Roma); Martina Prospero – Va.Do al Pigneto (Roma); Valentina Pistoia – Piazza 11 (Subiaco- Roma); Ginevra Antonini – Mood Ginevra Catering /  Prova del Cuoco (Roma).

Il contest è diviso in due fasi: durante la prima fase bisogna inviare in posta privata sulla pagina Facebook “Chef Senza Corona”, due video ricette. La prima è stata scelta dalle chef e si tratta della “Carbonara” e la seconda una ricetta che riguardi la materia che si vuole seguire, nel caso di vincita, nei corsi. Entrambi della durata di 20 minuti al massimo. Le Chef avranno quindi modo di vedere tutte e subito le video ricette per potersi confrontare e decidere insieme. Il contest si svolgerà dall’8 al 30 Aprile, entro e non oltre i 10 giorni successivi dalla fine, verrà comunicato tramite mail e messaggio, il nome dei vincitori.

Seconda fase: A ottobre cominceranno le lezioni del corso. Per rimanere aggiornati sulle date e gli orari consultare la pagina Facebook del contest. I vincitori, durante le lezioni, saranno divisi in gruppi da 4. Per ogni lezioni il limite massimo di partecipante è di 16 persone per corso. Tutti i gruppi avranno modo di riprodurre le ricette proposte dalle chef. Le lezioni saranno 2 a settimana per un totale di 8 lezioni al mese. La durata sarà di 3/4 ore circa. A fine corso verranno lasciate le dispense con le ricette della lezione seguita.

Il contest è totalmente gratuito, tutte le chef hanno aderito all’iniziativa donando tempo ed esperienza per creare una catena solidale.

 

 

 

 

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