BELEN: SONO UNA LAVORATRICE PRECARIA. INTERVISTA AI FRATELLI RODRIGUEZ TRA DESIDERI DI MATERNITA’ E AMORE PER L’ITALIA E UN PENSIERO SU QUANTO DETTO DA ELISABETTA FRANCHI.

Quando incontri Belen Rodriguez per un’intervista non sai bene se hai appuntamento con Virgina Raffaele che la imita in tv o Amelia Villano, la sua sosia su tik tok . Entrambe riescono a catturare quel modo tutto suo di esprimersi che la distingue da chiunque altra.  L’occasione è la presentazione della linea ideata insieme ai suoi fratelli, HINNOMINATE, un brand creato con la direzione creativa di Fabio Castelli, prodotto e distribuito da Dream Project, che oggi si espande anche nel mercato kids con il Gruppo Marbel.

La showgirl arriva vestita di giallo acceso, insieme a Cecilia e Jeremias che sfoggiano un total look nel pantone della stagione Very Peri. Li vicino il giovane Santiago, il figlio nato dal matrimonio con Stefano De Martino, si muove a suo agio tra gli zii e sotto l’occhio vigile della madre che non lo perde di vista.   

A vederli tutti insieme, complici e giocosi, capisci perché Belen si sia circondata del loro amore per realizzare un progetto in cui forse ha meno dimestichezza che con la tv. Solo con loro si lascia infatti scappare una risata spontanea e sincera, mentre è evidente che spesso cerca di tenere il controllo delle sue emozioni sotto una maschera che può sembrare altezzosa ma che, come confessa, nasconde spesso delle insicurezze.

Lavorare in famiglia non è tutto rose e fiori… voi come fate?

Jeremias -“Le litigate non avvengono  tra noi, ci troviamo a discutere più facilmente con altre persone che magari devono lavorare insieme a noi. Indubbiamente Belen è il nostro lupo Alfa, il nostro capobranco!

Belen – Lupo? Addirittura? (ride) E’ vero tra noi non litighiamo mai è sempre stato così, malgrado la differenza di età. 

Cecilia – Qualche discussione capita ma non sul lavoro. Ognuno ha il suo ruolo e quindi non interferiamo l’uno con l’altro. 

Con il vostro brand avete pensato anche a inclusione, genderless, body shaming?

Belen – Dal momento in cui crei un prodotto oversize sai che si tratta di capi che può indossare chiunque. Abbiamo proprio pensato all’inclusività con questo marchio e penso che ci siamo riusciti bene. 

La nuova collezione HINNOMINATE è composta da circa 400 pezzi, la maggior parte felperia e da capi loungwear come i completi tailoring e i trench. Ma il capo che ha lanciato proprio il progetto è stata la tuta.

Certo Belen la tuta indossata da te è tutta un’altra cosa…

Cecilia – Pensa che una volta a scuola hanno chiamato i nostri genitori perché la maestra si lamentava che la gonna della divista su Belen era troppo corta. 

Belen – La verità è che ero più alta delle altre ragazze e quindi era per forza più corta. A volte anche questo è body shaming, far sentire diverso qualcuno, discriminarlo per una sua caratteristica fisica. Essere belli non vuol dire non avere insicurezze.

Per la linea bambino avete pensato a qualcosa di diverso?

Belen – Abbiamo pensato di creare una collezione che potesse permettere a genitori e figli di vestirsi nello stesso modo. Una cosa che in America si vede già da molto tempo ma che qui in Italia non si riusciva a trovare. 

Pregi e difetti di essere imprenditori

Jeremias – Questo progetto è nato con la pandemia, un periodo complesso ma,  malgrado le difficoltà, per noi è stato molto creativo. Fortunatamente non abbiamo problemi economici e questo grazie a mia sorella che ha fatto il primo passo qui in Italia e ci ha coinvolti. La cosa che ci ha dato maggior soddisfazione è stata quella di creare un prodotto tutto Made in Italy. Per noi era fondamentale è stato quasi un modo per ringraziare questo paese che ci ha accolti e che ci ha dato tante opportunità.

Il progetto HINNOMINATE è anche internazionale o solo italiano?

Belen – E’ un progetto che è già all’estero e da settembre apriremo un negozio a Milano, in settimana vediamo le prime bozze dell’allestimento.  Trovo molto stimolante la parte creativa legata al design. Mi piace l’essenziale, il pantone unico, il color block e vorrei riuscire a portare l’immagine della collezione anche nello store.

Per la prossima primavera estate avete ampliato la linea con le scarpe

Belen – Si quest’anno lanceremo le sneakers e poi facciamo anche le “ciabattone” da mare, ma di quelle si è occupata Cecilia, io mi sono occupata di quelle con il tacco,  che usciranno il prossimo autunno, una scarpa molto originale che non c’è sul mercato.

I capi strizzano l’occhio ai look più amati dalle celebrities americane, c’è un personaggio a cui ti ispiri ?

Belen – Certamente, l’icona sono io ! (ride). Se mi devo ispirare a qualcuno è mia sorella, quando non so come vestirmi guardo il suo instagram e le copio i look, io sono molto più classica lei invece è brava a fare combinazioni. 

Cecilia – Il mio sogno è entrare nella cabina armadio di Belen, piena di scarpe, con degli abiti bellissimi e quindi adoro  crearle i look, mi piace tanto. 

Il lavoro riempie le vostre giornate?

Belen – A volte penso di lavorare davvero troppo, ma il mio lavoro mi piace e lo faccio con passione quindi non ci sono sacrifici. Quando sono in tv, ad esempio, sono talmente felice che non mi sembra di lavorare, mi diverto e mi sento gratificata. 

Cecilia – Io penso che se riesci a fare quello che ti piace non è un lavoro! Quindi si lavoriamo ma non ci pesa perché siamo entusiasti di quello che facciamo. 

Un sogno da realizzare?

Cecilia – Io vorrei essere mamma, un desiderio che ho ancora prima di quello di sposarmi. Il matrimonio  è diventato un po’ una moda… si sposano tutti! Certo mi piacerebbe diventare marito e moglie, ma per il significato che ha, poter dire a Ignazio Moser “sei mio marito”. 

Belen – Io vorrei la serenità. Mi sento felice a tratti come tutti, un giorno di più un giorno meno. Sono comunque molto riconoscente di quello che ho. Il programma le Iene che si è appena concluso ad esempio è stata la realizzazione di un sogno, un successo personale per me e per tutto il team. Sono felice che Davide Parenti mi abbia voluto anche il prossimo anno, riprenderemo a settembre, adesso ripartiamo con Tù sì que vales. La televisione oggi è veramente complicata.

Avete mai pensato a una serie tv su di te? Visto che vanno molto di moda.

Belen – Siamo in contatto anche su questo, ma fino ad oggi ho sempre detto di no.  Espongo molto meno la mia vita privata sui social, non ho più la necessità di far vedere così tanto di me.

Cecilia – Sono d’accordo con Belen. Anche perché non esiste tutela quando ti esponi e la privacy viene violata senza protezione. Non ci lamentiamo perché siamo famosi o visibili, ma occorre essere cauti oggi. Secondo me certe cose intime non vanno mostrate a tutti, bisogna custodirle. 

Cosa pensi di quanto dichiarato da Elisabetta Franchi e le donne nel mondo del lavoro? 

Belen – Non ho mai rilasciato dichiarazioni su questo argomento. La verità è che io ad esempio non sono mai stata assunta! Ebbene si sono una precaria nel mondo del lavoro. Non ho tutela, non ho liquidazione. Penso che Elisabetta non abbia detto una cosa completamente sbagliata ma l’ha espressa certamente in modo errato. Oggi lavorano per me nove persone, tutte assunte di cui mi prendo la responsabilità ogni giorno. Purtroppo ci sono molte donne che si avvalgono del diritto di tutela per approfittare del datore di lavoro.

Jeremias le guarda, sorride con dolcezza e commenta “ Ci penso io a proteggerle” e da fratello è la frase più naturale che ci sia.

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