Auto

Giu 23 …UN ITALIANO DI CUI SIAMO ORGOGLIOSI…

di Bianca Carretto

Dall’Italia alla Francia, passando per la Spagna e la Germania, Luca de Meo ha attraversato alcune delle realtà più complesse dell’industria automobilistica europea. Ciò che lo distingue però non è tanto il curriculum, quanto la sua capacità di mettersi in gioco senza arroganza, con spirito pionieristico e inclusivo. Alla guida di Renault ha puntato su innovazione, sostenibilità e apertura culturale. Ha ristrutturato senza licenziare in massa, ha scommesso sulla creatività, ha lavorato per dare un’anima a un settore in trasformazione. De Meo è il volto di una leadership moderna: capace di rischiare, ma anche di ascoltare e coinvolgere. Una forma di potere che non impone, ma ispira. 

È un manager che ha avuto il coraggio di girare pagina e cambiare comparto. Sarà il nuovo ceo di Kering, il gruppo del lusso che ha tra i marchi l’italiana Gucci, dove ha il compito di portare una visione a lungo termine, con un approccio strategico tra rigore finanziario e marketing. Del resto la sua non è una fuga dal settore auto e non è stato neppure cacciato. Semplicemente, il suo compito in Renault era finito. De Meo ha fatto una scelta che comporta un cambiamento anche esistenziale, basato anche su considerazioni personali. Ha colto un’opportunità per definire il proprio futuro. 

Finora ha dimostrato di sapere affrontare anche le situazioni incerte, mantenendo il controllo emotivo, con la volontà di perseguire i valori anche a costo di rischi o sacrifici. Dietro al perenne sorriso si nascondono forza d’animo, disposizione alle scelte difficili e capacità di agire. 

Non è un caso che la società di ricerche Extel lo abbia premiato con Carlo Messina e Philippe Donnet, rispettivamente amministratore delegato di Intesa Sanpaolo e delle Generali, come uno dei tre migliori ceo d’Europa.La previsione di Vogue

Franca Sozzani, che fu direttrice storica di Vogue Italia, un giorno disse: «La moda e l’auto sono due mondi opposti, ma un giorno troveranno un punto in comune». Quel giorno è arrivato. Auto e moda condividono innovazione, estetica, sostenibilità e storytelling perché – è dimostrato dalla storia – anche una vettura, come una borsa, può diventare un’icona sociale. De Meo sta mostrando che esistono ancora eleganza, integrità e visione. Non è la strada più facile, ma è quella necessaria. In questo quadro, il manager avrà particolare attenzione all’Italia, dove il gruppo Kering conta 13 mila dipendenti diretti (50 mila nel mondo) e circa 90 mila nella filiera. 

De Meo lascia Renault in una situazione ben diversa da quella in cui la trovò, cinque anni fa. Con la sua dirigenza, il gruppo ha subito una profonda trasformazione. Il manager italiano ha portato innovazione, rilanciato l’identità aziendale. Oggi la Losanga è in una posizione più sicura. Si prevede che il nuovo piano industriale Futurama, che proprio de Meo ha disegnato, venga applicato dal consiglio di amministrazione nella quasi totalità. 

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