Per celebrare il suo 270° anniversario, Vacheron Constantin rende omaggio al proprio patrimonio con La Quête du Temps, Orologio astronomico che unisce misurazione del tempo, tradizione dell’Alta Orologeria, arti decorative e cinetica dell’automa. L’automa ha le sembianze di un Astronomo umanista, la cui coreografia non solo indica l’ora, ma invita a contemplare la bellezza e i misteri del cosmo e i fenomeni astronomici che sono alla base della nostra capacità di misurare il tempo. Per forma e contenuto, La Quête du Temps richiama la tradizione delle merveilles (meraviglie) e delle follie, creazioni del XVIII secolo non solo con uno scopo pratico, ma pensate per affascinare, sorprendere e suscitare meraviglia.
Per La Quête du Temps, diversi team della Maison hanno unito il proprio savoir-faire per progettare sia gli aspetti tecnici che quelli estetici dell’orologio, e svilupparne le complicazioni orologiere. La Manifattura ha ideato l’automa insieme a François Junod, riconosciuto come uno degli automatier migliori al mondo; ha prodotto il meccanismo dell’orologio e la cassa in collaborazione con L’Épée 1839; gli astronomi dell’Osservatorio di Ginevra hanno contribuito alla narrazione celeste, mentre i maestri artigiani hanno messo a disposizione le loro competenze per la decorazione artistica di questo capolavoro.
La Quête du Temps è alto oltre un metro ed è suddiviso in tre parti: la cupola, l’orologio astronomico e la base. Sotto la cupola di vetro decorata con una volta celeste si erge l’automa Astronomo, circondato da simboli del giorno e della notte e da una luna tridimensionale retrograda. Ai suoi lati si trovano due scale curve per ore e minuti, i cui numeri sono disposti in ordine casuale: una scelta tecnica e artistica che rende ogni indicazione temporale unica. La volta celeste riproduce il cielo sopra Ginevra il 17 settembre 1755, giorno della fondazione della maison. La parte centrale è occupata dall’orologio astronomico, dotato di tourbillon, calendario perpetuo e indicazione retrograda della riserva di carica. Il quadrante anteriore, in cristallo di rocca, è finemente decorato con pietre preziose e dettagli tecnici complessi. Sul retro, un secondo quadrante rappresenta la volta celeste in movimento, permettendo la lettura del giorno siderale, leggermente più breve rispetto a quello solare. La base dell’opera raffigura il sistema solare su fondo di lapislazzuli, con i pianeti rappresentati da pietre dure e i nomi incisi in madreperla. Al suo interno si trovano il meccanismo dell’automa e il sistema musicale. L’automa è programmato per eseguire tre sequenze animate della durata totale di un minuto e mezzo, accompagnate da musiche composte da Woodkid e suonate da una “macchina musicale” meccanica ideata da François Junod.
Durante le prime due sequenze, l’automa si anima per mostrare simboli celesti e costellazioni. La terza, invece, varia a ogni attivazione, poiché l’automa indica l’ora su scale con numeri disordinati: una soluzione che permette movimenti sempre diversi. Questa sincronizzazione tra gesto meccanico e orologio rende visibile lo scorrere del tempo in modo spettacolare e poetico.
Per celebrare il 270o anniversario della Maison, Vacheron Constantin presenta inoltre l’orologio da polso Métiers d’Art Tributo alla Ricerca del Tempo, ispirato all’omonimo orologio-automa, che ha richiesto tre anni di sviluppo. La creazione a due facce, in edizione limitata di 20 esemplari, presenta un nuovo movimento di Manifattura a carica manuale, il Calibro 3670, prodigio di miniaturizzazione che include 512 componenti e 4 domande di brevetto. Presenta una figura antropomorfa le cui braccia segnano il tempo con una doppia indicazione retrograda, su uno sfondo che rappresenta le costellazioni così come potevano essere osservate da Ginevra il giorno della fondazione della Maison nel 1755.