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Gen 19 VANITY FAIR ITALIA: UNIONE CON FRANCIA E SPAGNA PER RACCONTARE LA GENERAZIONE FUTURO

di Cristiana Schieppati

Vanity Fair torna in edicola con la seconda parte del suo progetto internazionale dedicato all’Europa. Questa volta, le edizioni italiana, francese e spagnola uniscono le forze per raccontare la «Generazione futuro», una compagine di artisti, attivisti e pionieri che con determinazione e ottimismo stanno disegnando la nostra nuova casa comune. «Non sono tutti giovanissimi, e l’età non è la condizione più importante per descriverli», spiega Simone Marchetti, European Editorial Director di Vanity Fair: «Ciò che li accomuna è la voglia fortissima di farsi ascoltare, di demolire luoghi comuni, di scardinare antichi pregiudizi e di provare in ogni modo a utilizzare il dolore, le difficoltà, le discriminazioni che hanno subito per farne qualcosa di diverso e migliore per tutti».

È la seconda parte del progetto iniziato lo scorso novembre con un tributo alla “Memoria”, un’uscita speciale che celebrava come uno dei nostri patrimoni ideali più preziosi. Quella volta, sulle copertine dei magazine di Condé Nast, venivano ritratte tre grandi icone della cultura europea – Ornella Vanoni in Italia, Isabelle Adjani in Francia e Ángela Molina in Spagna – in un omaggio d’autore firmato dall’artista Francesco Vezzoli.

Se quei numeri onoravano il passato e le nostre radici, ora si guarda avanti. Ogni edizione mette in luce le voci e le storie di chi, nei rispettivi campi d’azione, traccia la via del cambiamento. Il filo comune che li legga tutti? La volontà, il coraggio e le qualità per fare la differenza. In Italia, il protagonista della cover è il cantante Sangiovanni, in gara al prossimo festival di Sanremo. All’interno le storie, tra gli altri, dell’attore Filippo Scotti, delle ragazze di United Mountains of Europe, dello chef Enrico Bartolini, dell’attivista Nawal Soufi e dell’imprenditore Lorenzo Bertelli. In Francia l’attenzione si sposta su una pattuglia di giovani e giovanissimi che mescolando intraprendenza, impegno e altruismo, dimostrano tutta la loro voglia di fare. Ci sono Nadège Serrero, presidentessa di Jeunes Européens de Paris, Léa Moukanas, fondatrice di Aïda, associazione impegnata nella lotta al cancro infantile, e Thomas Torrente, inventore di una app anti bullismo. In Spagna, si parla invece di innovazione applicata al campo del cambiamento sociale, dei costumi e dei diritti. Tra i profili, quelli di Alexia Putellas, calciatrice che si è aggiudicata il Pallone d’Oro, il giornalista Moha Gerehou e la filosofa Elizabeth Duval.

«Questo progetto speciale, coordinato dalle tre redazioni di Vanity Fair, celebra diverse generazioni, diversi background, diversi talenti e diversi Paesi», continua Simone Marchetti. «È una piattaforma che sincronizza storie ed esperienze culturali in modo innovativo e sfruttando più canali, fisici e digitali. È un’iniziativa editoriale che dimostra come Condé Nast sta costruendo il suo futuro, uno scenario giornalistico molteplice in cui le peculiarità nazionali e lo storytelling locale vengono enfatizzati e portati a un pubblico più ampio su un palcoscenico davvero globale».

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