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Mar 26 #VOLLEYLAND-LA PRESIDENTESSA-MEDICO DEL VOLLEY MONZA OBBLIGA LE GIOCATRICI A RESTARE IN PALESTRA

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Sembra una storia di altri tempi, quando la filmografia portò sugli schermi le sofferenze di chi era costretto a  lavorare accettando condizioni molto disagiate oppure il licenziamento. Siamo a qualche giorno fa, ma non all’interno di qualche campo di raccolta di frutta o verdure in cui vige la legge del caporalato, bensì nell’ambito del Vero Volley Monza, squadra di serie A femminile capitanata dall’azzurra Serena Ortolani, moglie del CT della nazionale di pallavolo femminile Davide Mazzanti. Bene, Serena Ortolani ha preferito rescindere il proprio contratto con la Vero Volley Monza, e tornarsene in famiglia a Fano, piuttosto che accettare il pericoloso dictat della presidente Alessandra Marzari. La quale, qualche giorno fa, in un’intervista concessa a Tuttosport, aveva detto: “Ho parlato con le giocatrici e sono stata molto chiara: se si decide di andare via c’è la rescissione del contratto”. Una posizione che mi sembra più adatta a un “kapo” che a un moderno presidente di società sportiva che, fra l’altro, dovrebbe avere cura della salute dei propri atleti. Tanto più che la presidentessa Marzari è medico di pronto soccorso, quindi dovrebbe ben conoscere i rischi ai quali sta sottoponendo le sue giocatrici perché la squadra brianzola è una delle poche che sta continuando ad allenarsi nel pieno dell’emergenza Coronavirus, non si sa ancora se e quando i campionati italiani di pallavolo riprenderanno ma la formazione presieduta da Marzari non ha abbandonato la palestra nemmeno nel momento più critico. Probabilmente la dottoressa Marzari è ancora convinta, nonostante le migliaia di morti, della teoria che il Coronavirus è solo poco più di un’influenza che, tutto sommato, non colpisce più di tanto i giovani. Lo vada, allora, a raccontare alla collega Paola Pedrini, segretaria della Federazione medici di famiglia Lombardia che ha rivelato: “Qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati di polmonite da Covid”.

Conclusione? Un bravo a Serena Ortolani che si è ribellata a un’imposizione pericolosa non solo per la propria salute ma anche per quella delle colleghe che non hanno avuto il suo coraggio.

 

 

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