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Mar 17 GP AUSTRALIA: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

Il rischio di un uomo solo al comando è molto forte dopo la prima gara del mondiale F.1, perché a vedere come la McLaren ha dominato in diverse condizioni di asfalto, da asciutto a bagnato passando per l’umido, fa capire come Lando Norris abbia solo raccolto la prima perla di una stagione che rischia di diventare monotona se va avanti così. La dimostrazione arriva dai primi 34 giri di gara, con le McLaren di Norris e Piastri che avevano un vantaggio di oltre 38 secondi sulla Ferrari di Leclerc, che navigava lontana dietro a Verstappen, Russell e pure Tsunoda, questo per dire cosa stava accadendo.

Poi ci ha pensato la pioggia improvvisa, gli errori di chi davanti aveva le gomme da asciutto ed è finito nell’erba. Il pandemonio è servito per vedere due Ferrari davanti a tutti, con Leclerc e Hamilton a comandare il gruppo, peccato che in questo frangente fortunoso, si sia sbagliato la strategia e quello che poteva essere un podio di consolazione, è diventata una disfatta con un ottavo posto, Leclerc, e un decimo, Hamilton, ben lontani dai sogni della vigilia, tanto che in classifica costruttori la rossa è 7, ovvero quart’ultima! Un brutto risveglio, perché se sulla McLaren ormai c’erano pochi dubbi, su Red Bull e Mercedes si pensava fossero dietro le Ferrari. Invece Verstappen ci ha messo la solita pezza e Mercedes ha lavorato di fino, ottenendo un podio e un quarto posto col debuttante Antonelli che consola la squadra anglo tedesca ma fa capire che la Ferrari deve recuperare non su uno, bensì su tre avversari forti. E in questo caso pure le circostanze che hanno messo davanti una Williams e una Sauber, avete letto bene, una Sauber che di solito chiude i cancelli il lunedì mattina.

E quindi, dall’Australia, emerge un quadro a due facce. Da un lato McLaren che ha tutto per vincere, dall’altro una Ferrari che deve fare i compiti a casa e rivedere alcune cose. I proclami della vigilia, amplificati da una stampa compiacente e servile, perché se appena critichi scatta la mannaia delle epurazioni, si sono scontrati con la dura realtà di una gara difficile e, per fortuna, per niente attendibile. Primo, perché Melbourne ha caratteristiche uniche di asfalto e tracciato, per cui non fa testo nel mondiale. Secondo, le condizioni meteo dove è più facile sbagliare che indovinare tutto. E quindi, fra sette giorni, in Cina vedremo qualcosa di più veritiero. Se Vasseur dice che mancano tre decimi al giro, divario che non è enorme, è possibile raddrizzare la barca. Quindi calma e attendiamo lo svolgimento. Non erano campioni prima, non sono scartine adesso. Da Melbourne però il tricolore esce a testa alta con Kimi Antonelli, quarto partito 16. Non se la tira, fa tutto con naturalezza, guida benissimo e unico fra i debuttanti (ma anche i maestri come Sainz e Alonso a muro) non sbaglia. Un Sinner a quattro ruote, verrebbe da dire. Speriamo arrivi il grande slam anche per lui. Se lo merita.

(foto Adnkronos)

2 risposte a “GP AUSTRALIA: IL COMMENTO”

  1. Marco ha detto:

    Un articolo ottimo everitiero , Come sempre Paolo fa il vero giornalista senza sconti per nessuno e senza dimenticare di lodare chi se lo merita. Bravo Paolo continua così non ti fare imbavagliare

  2. Filippo Crispolti ha detto:

    Bravo Ciccarone, sintetico e obiettivo. Certo che la Ferrari naviga nei soliti problemi perfino di strategia e non sara’ certo Hamilton a tirarla fuori dai guai com’era prevedibile e previsto. Se c’era una situazione da cavalcare era proprio la pioggia come hanno fatto Mercedes e perfino Williams. So di gente che per la prima volta da anni, dal gp di Cina non accendera’ neppure la tivvu!

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