Auto

Mag 06 GP MIAMI: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

L’azzurro pigiamino da collegio non ha portato molta fortuna alla Ferrari a Miami, a dimostrazione che conta più la sostanza della McLaren, che con Lando Norris ha vinto il suo primo GP al 110. Tentativo (verrebbe da dire 110 e…lode) perché hanno investito tempo e risorse nelle modifiche della macchina, piuttosto che concentrarsi sull’aspetto marketing di una gara che negli USA è stato il biglietto da visita di politici, con Donald Trump presente in pista, e per attori, cantanti, sportivi. Il tutto nell’ottica tipica di quelle parti. Per noi europei, impegnati a seguire l’aspetto sportivo più che quello glamour, pigiamini inclusi, la notizia è che la Red Bull si può battere in pista. Infatti Max Verstappen ha dovuto cedere la posizione a Norris, favorito da una safety car che gli ha fatto cambiare le gomme al momento giusto, ma appena la gara è ripartita in condizioni normali, il passo gara di Norris era superiore a quello di Verstappen e la dimostrazione di forza arriva anche da Piastri che, dopo aver resistito a Sainz e lottato da leone, dopo essere stato toccato dallo spagnolo è finito in fondo al gruppo. L’australiano di origini toscane ha risalito con forza, segnando anche il giro più veloce. Come dire che qui la McLaren, con tutte le modifiche portate, era la prima forza su un asfalto scivoloso, privo di aderenza. E questa è la buona notizia di questa gara, ovvero che lavorando sodo, senza proclami e molta sostanza, si può giungere al vertice. Cosa che alla Ferrari manca ancora e si spera che per Imola le cose possano migliorare con le annunciate modifiche. Ecco, la differenza sostanziale fra McLaren e Ferrari è che la prima non ha detto mai niente e ha lavorato, la seconda fa annunci ogni due giorni ma la situazione non cambia molto. A Miami si sperava molto in Leclerc e Sainz. Ma il monegasco in prove libere ha sfasciato tutto con un testacoda banale, nella gara sprint ha segnato il secondo posto facendo sperare e in gara, partito malissimo al via, deve ringraziare Perez che ha creato lo scompiglio alla prima curva e ha mandato indietro Sainz, che poi ha dovuto perdere delle posizioni e una volta in scia a Leclerc non ha potuto superarlo. Il passo gara delle prove, scarse, sembrava sufficiente per dare battaglia alla Red Bull e in effetti non si era troppo lontani, peccato che ci fosse una McLaren davanti, quindi un errore di marcatura a uomo, verrebbe da dire. Adesso, con un quarto di campionato già disputato e un quadro in cui Red Bull, almeno con Verstappen, è lì davanti solitario, la classifica iridata vede infatti i due piloti Red Bull davanti ai due Ferrari e McLaren come dire un gioco delle coppie in cui le macchine fanno la differenza, al contrario di quello che dovrebbe essere un campionato piloti. Vedremo per Imola, fra due settimane, la vera Ferrari? Lo sperano i tifosi e i rivali, perché darebbe vita a un campionato che troppo spesso parte scontato.

Una risposta a “GP MIAMI: IL COMMENTO”

  1. Sergio Troise ha detto:

    Caro Paolo,
    tutto condivisibile tranne una cosa: a mio parere non è giusto dire che Piastri è stato toccato da Sainz. Semmai il contrario. Lo spagnolo s’era infilato e ormai stava davanti, se Piastri non avesse chiuso la sterzata a sinistra non avrebbe toccato la Ferrari e non avrebbe danneggiato la propria monoposto. Quando arriva un sorpasso, in qualsiasi modo arrivi, vivaddio, la corsa si anima. O dobbiamo sempre aspettare il DRS e continuare ad annoiarci?…

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