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Feb 19 LA VITTORIA DI SCHWAZER, LA SCONFITTA DELLA WADA. E UN GIUDICE TESTARDO E CORAGGIOSO

di Francesco Bonfanti

Una vittoria persino più importante di quella nella 50 chilometri di marcia alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Allora Alex Schwazer fu medaglia d’oro, stavolta per lui è la fine di un incubo. Il gip del Tribunale di Bolzano ha archiviato l’indagine a suo carico «per non aver commesso il fatto», e la cosa ha del clamoroso.

Tutto era nato dal controllo a sorpresa del 1 gennaio 2016, quando il marciatore venne trovato positivo e squalificato per otto anni. Niente Olimpiade di Rio e carriera finita. Almeno fino a oggi.

Nelle 87 pagine del decreto di archiviazione il gip Walter Pelino ha usato parole forti, che hanno gettato ombre pesantissime niente meno che sulla Wada, l’agenzia mondiale antidoping, accusata senza mezzi termini di aver coperto l’alterazione delle provette del marciatore, facendo sì che tutto portasse alla squalifica: «Il gip – si legge – ritiene accertato con alto grado di credibilità razionale che i campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer il primo gennaio 2016 siano stati alterati allo scopo di farli risultare positivi, e dunque di ottenere la squalifica e il discredito dell’atleta, come pure del suo allenatore Sandro Donati». E poi specifica: «Esistono forti evidenze del fatto che nel tentativo di impedire l’accertamento del predetto reato siano stati commessi una serie di reati: falso ideologico, frode processuale, falso ideologico finalizzato a coprire il precedente falso e diffamazione».

Il gip ha anche chiesto al pubblico ministero di verificare che nella documentazione dell’agenzia internazionale non ci siano altri falsi, il che apre uno scenario investigativo dalle conseguenze potenzialmente devastanti per l’intero sistema di lotta al doping e per chi ha messo le mani su quelle provette.

Il tribunale di Bolzano da tempo chiedeva che i campioni fossero analizzati anche in Italia, ma la Wada aveva sempre risposto di no, sostenendo di disporre di una quantità minima di materiale e che questa non potesse essere consegnata. Una successiva sentenza aveva disposto che l’agenzia li mettesse a disposizione del Ris di Parma, dove sono stati successivamente analizzati, mostrando valori completamente diversi da quelli messi nero su bianco dall’organismo internazionale: «Hanno operato in maniera totalmente autoreferenziale non tollerando controlli dall’esterno fino al punto di produrre dichiarazioni false. È quindi provato che la manipolazione delle provette – scrive il tribunale di Bolzano -, avrebbe potuto avvenire in qualsiasi momento a Stoccarda come a Colonia, ove si è dimostrato esservi provette non sigillate, dunque agevolmente utilizzabili alla bisogna». Ovvero nel locale degli uffici dell’agenzia incaricata del prelievo e nel laboratorio del controllo.

«Sono molto felice che dopo quattro anni e mezzo di attesa finalmente è arrivato il giorno in cui è stata fatta giustizia – ha detto Schwazer dopo aver saputo della notizia – Probabilmente non potrò dimenticare tutte le cose, ma il giorno di oggi mi ripaga un po’ di tante battaglie che insieme ad altri che mi sono stati vicini ho dovuto affrontare in questi quattro anni e mezzo, che non sono stati per nulla facili».

Ora si torna a parlare della possibilità che Schwazer possa partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, anche se la squalifica comminata dal Tas di Losanna è valida fino al 2024. L’ex azzurro potrà però presentare un nuovo ricorso alla corte federale svizzera per tornare alle competizioni, in un giudizio che non potrà non tenere conto degli ultimi fatti. Sandro Donati, allenatore di Schwazer e da sempre paladino della lotta al doping, non ha nascosto la sua emozione: “Una grande vittoria grazie a un giudice coraggioso. Questa era la grande battaglia per la verità, l’abbiamo vinta, e adesso ci sarebbe la battaglia sportiva per sanare il misfatto. Ho parlato con Alex ed era emozionato. Si sta allenando, è molto costante. L’ho tenuto a un livello non molto elevato ma in una condizione tale che, se dovesse arrivare giustizia pure in ambito sportivo, potrebbe essere pronto per i Giochi di Tokyo”.

Una risposta a “LA VITTORIA DI SCHWAZER, LA SCONFITTA DELLA WADA. E UN GIUDICE TESTARDO E CORAGGIOSO”

  1. Giorgio Dugnani ha detto:

    Fa piacere vedere che finalmente giustizia sia stata fatta! Su questa base non varrebbe adesso la pena di riabilitare il grande Pantani?

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