Auto

Apr 29 LE DONNE E L’AUTOMOBILE

di Bianca Carretto

In tanti, in questi giorni, mi hanno ricordato da quanto tempo scrivo sul Corriere della Sera. E questa foto, ritrovata per caso, nel fondo di un cassetto, ha dato spazio alla mia memoria. Erano gli inizi di un ormai lungo percorso, e io donna, rappresentavo il giornale – ancora oggi – più importante d’ Italia. Avevo conquistato il Corriere con tutte le mie forze, senza alcun appoggio anche da parte di Fiat, dove, uno scarso visionario pr orientava il suo sguardo sulla clientela femminile, considerandola alla pari di un sopramobile, quando, invece, il costruttore italiano stava risorgendo grazie alla 500. Per oltre un anno, ogni due settimane, mi presentavo in via Solferino 28, chiedevo di parlare con Nestore Morosini, responsabile dei motori, anche se non vi erano pagine specifiche, si componeva direttamente all’interno del quotidiano. E per più di dodici mesi, Nestore – siamo poi diventati grandi amici – al quale io proponevo le miei idee, mi diceva “devo pensarci”. Nel frattempo studiavo, facendo impazzire mio marito, ingegnere, a cui chiedevo di spiegarmi, in modo comprensibile, la differenza tra una trazione integrale ed una anteriore o posteriore o il funzionamento del sistema frenante oppure come avveniva la combustione in un motore a benzina e in uno alimentato con il gasolio. Volevo parlare al gentil sesso che gestiva la vita di una famiglia, contribuendo anche economicamente al suo sviluppo, lavorando, portando – contemporaneamente – i figli a scuola, facendo la spesa e occupandosi dell’andamento domestico. Donne che iniziavano a vedere nell’automobile “l’elettrodomestico” più utile e indispensabile, erano capaci di scegliere, da sole, un modello, quello che si adattava meglio di altri, alle loro esigenze e condizionavano le preferenze del marito sull’acquisto dell’auto utile per viaggiare tutti insieme, come avviene  attualmente. Oggi  le decisioni sono prese con riflessioni ancora più meditate, dovute al cambiamento della mobilità e ad un contesto oculato, poiché sempre più incerto, in un settore che rimane poco supportato da incisivi provvedimenti politici. Allora mi chiedo perché alcune case continuano a proporsi con immagini assolutamente spiacevoli, avvalendosi di  campagne pubblicitarie ingannevoli della realtà, facendosi rappresentare da figure che mostrano labbra rigonfie o, invece di un cervello pensante, il lato B? Sono queste le donne che accelerano il mercato e aiutano a vendere una macchina in più? A mio avviso queste sembianze umiliano e offendono chi ha intrapreso e porta avanti la sua professione con umiltà e serietà, sia uomo o donna.

3 risposte a “LE DONNE E L’AUTOMOBILE”

  1. Raffaele d'Argenzio ha detto:

    Ciao Bianca,
    complimenti per le tue battaglie in difesa dell’Auto Italiana. Era da tempo che volevo dirtelo ed oggi finalmente si presenta l’occasione.
    “Le Donne e l’automobile”: Complimenti anche per il tuo rapporto professionale sempre ad una certa altezza con il mondo dell’auto.
    E chi può applaudirti più di me che coraggiosamente, 25 anni, creai
    AUTODONNA, prima rivista al mondo dedicata alle donne auto-nome e
    anche auto-revoli?
    Purtroppo pochi se ne ricordano, spero tu sì.
    Abbraccio
    Raffaele

  2. ferdinando restelli ha detto:

    Complimenti per tutto ciò che hai fatto come giornalista e come imprenditrice, Bianca!
    E grazie infinite di avere pubblicato questa foto in cui ritrovo tanti amici con cui abbiamo condiviso innumerevoli occasioni di lavoro.
    un abbraccio forte
    ferdinando

  3. Bianca ha detto:

    Non mollo fino alla fine, ricordo tutto Raffaele grazie anche a Fernando un forte abbraccio

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