Moda

Giu 05 PITTI IMMAGINE: I SALONI SLITTANO A GENNAIO 2021

Cristiana Schieppati

Doveva essere il salone della ripresa, un’edizione straordinaria per ripartire. Così ci aveva confidato in un’intervista Claudio Marenzi, Presidente di Pitti Immagine   ma ieri il Consiglio di Amministrazione di Pitti Immagine,  ha preso atto dell’insufficiente numero di conferme di partecipazione e dello stato di perdurante difficoltà delle aziende e ha deliberato il rinvio delle fiere fisiche al gennaio 2021, dando mandato di concentrare per questa estate tutte le energie sulla versione interamente digitale dei saloni stessi aperta a tutti gli espositori, forti del lavoro e degli investimenti effettuati per il varo della piattaforma Pitti Connect, nonché del consenso e dell’interesse che essa sta registrando tra gli operatori.

“E’ una decisione dolorosa ma inevitabile – dice Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine – dettata dalle condizioni di difficoltà operativa ed economica in cui si trovano la maggior parte delle aziende manifatturiere e quelle di distribuzione – i negozi, i department stores – e dalle incertezze che tuttora permangono sulle modalità di spostamento da una nazione all’altra, comprese le disposizioni sulle quarantene, che ovviamente condizionano pesantemente i piani dei compratori internazionali. Aggiungo che la prolungata assenza di certezze su sostegni economici governativi ed europei a fondo perduto per la partecipazione a fiere ha inciso molto sulle decisioni degli espositori. La recentissima approvazione del decreto sulla 394/81 è finalmente un buon segnale, anche se lo sarà soprattutto a partire dal prossimo autunno. Da parte nostra ci abbiamo creduto fino in fondo, decisi a mantenere il ruolo dei saloni Pitti come strumento indispensabile di promozione commerciale al servizio della moda italiana e in particolare di quel tessuto di medie e piccole imprese di eccellenza, insieme a quelle artigiane, che rappresentiamo da sempre. Al dispiacere per ciò che questa situazione significa per il sistema industriale della moda si aggiunge il rammarico di non poter contribuire con la capacità attrattiva dei saloni, già in estate, alla ripartenza di Firenze, che nel frattempo fra tante difficoltà sta reagendo con forza e solidarietà per costruire le basi di una sicura ripartenza”.
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